Termine con cui si indicano due guerre che, nel XIX sec., hanno coinvolto il
Messico. ║ Conflitto fra Messico e Stati Uniti d'America (1846-48),
seguito all'annessione da parte di questi ultimi del Texas (1845), in violazione
degli accordi stipulati precedentemente fra i due Governi. Le forze messicane,
comandate dal generale Antonio López de Santa Ana, reagirono all'azione
degli Stati Uniti occupando i territori a Nord del Rio Grande, mentre gli Stati
Uniti risposero con la dichiarazione aperta di guerra, e assumendo l'iniziativa
militare. L'esercito statunitense, comandato dal generale Zachary Taylor,
ottenne importanti vittorie a Palo Alto (maggio 1846), Monterrey (settembre
1846) e a Buena Vista (febbraio 1847). Nel Nuovo Messico il colonnello Stephen
Watts Kearny occupò Santa Fe (agosto 1846), mentre un corpo di spedizione
statunitense, comandato dal generale Scott, riuscì a sbarcare a Veracruz
(marzo 1847) e di qui a muovere verso la capitale, che cadde nelle sue mani
negli ultimi mesi del 1847. Il generale Antonio López de Santa Ana fu
deposto ed esiliato e il Messico dovette stipulare il trattato di Guadalupe
Hidalgo (2 febbraio 1848) che, stabilendo il confine fra i due Paesi sul Rio
Grande, confermò l'annessione del Texas agli Stati Uniti. Inoltre gli
Stati Uniti, in cambio di un'indennità di circa 15 milioni di
pesos e della rinuncia di risarcimento per i danni di guerra, ottennero
dal Messico la California e il Nuovo Messico. ║ Conflitto (1862-67) che
oppose le truppe messicane alle truppe francesi, guidate da Massimiliano
d'Asburgo. All'origine del conflitto vi fu l'incapacità da parte del
Governo progressista di Benito Juárez, appoggiato dagli Stati Uniti, di
adempiere al pagamento dei debiti contratti durante la guerra civile verso i
cittadini stranieri. Juárez dichiarò quindi una moratoria dei
pagamenti ai creditori stranieri, impegnandosi a saldare le quote di
risarcimento allorché la situazione economica fosse migliorata. I Governi
europei, appoggiandosi alle forze reazionarie del Paese, decisero allora di
intervenire direttamente nel Messico, per abbatterne il Governo e ristabilire la
propria influenza nell'America Centrale. Approfittando della guerra civile che
infuriava negli Stati Uniti, truppe anglo-franco-spagnole sbarcarono a Veracruz
nel gennaio 1862. Tuttavia Gran Bretagna e Spagna, dopo essersi accordate con
Juárez, si ritirarono presto dall'impresa. Diversamente, Napoleone III,
forte dell'appoggio degli ambienti conservatori messicani e di esponenti del
clero locale, nonché dei finanziamenti di alcuni banchieri svizzeri
legati al grande finanziere francese Morny, contava di assicurare alla Francia
nuove colonie e con ciò di garantire al suo Paese una diversa
collocazione nell'ambito della politica europea. Tuttavia l'impresa dei Francesi
non fu facile: le truppe comandate dal generale Lorencez furono infatti bloccate
nei pressi di Puebla, e si ritirarono a Orizaba, in attesa dei rinforzi guidati
dal generale Forey. Questi, a capo di un contingente di circa 28.000 uomini,
riuscì a impadronirsi dell'altipiano di Anáhuac, nonché
della città di Puebla, proseguendo da qui la sua marcia di conquista che
lo portò, nel giugno 1862, a occupare Città del Messico. Mentre il
comando delle truppe francesi passava al generale Bazaine, Juárez si
ritirò a Nord, cercando di organizzare la resistenza. I crescenti
successi militari dei Francesi e l'appoggio dei conservatori messicani permisero
a Napoleone III di proclamare, nel 1864, imperatore del Messico l'arciduca
Massimiliano d'Asburgo, fratello dell'imperatore austriaco Francesco Giuseppe.
Costante fu, tuttavia, l'opposizione al regime da parte dei sostenitori di
Juárez i quali, alla fine della guerra di Secessione, poterono inoltre
contare su notevoli rifornimenti di armi da parte degli Stati Uniti. La strenua
resistenza messicana, insieme alle mutate condizioni internazionali,
determinarono il ritiro delle truppe francesi, che si reimbarcarono nel 1867.
Massimiliano d'Asburgo però, deciso a fronteggiare da solo la situazione,
dopo aver raccolto attorno a sé un piccolo esercito, continuò la
guerra contro Juárez. L'impresa dell'arciduca durò pochi mesi:
tradito, fu consegnato alle truppe di Juárez e fucilato il 19 giugno
1867.